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IN ANM  

Intervento di Paola D’Ovidio all’assemblea nazionale ANM

  In anm 
 giovedì, 17 settembre 2020

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Intervento del Segretario Generale di Magistratura Indipendente Paola D’Ovidio all’assemblea nazionale dell’ANM del 19 settembre 2020

 
 

Pur muovendo dalla consapevolezza dell’importanza dell’unità associativa, dobbiamo con rammarico constatare come nel corso di questa dirigenza della ANM l’esigenza di un fronte comune a tutela delle istanze della Magistratura tutta sia stata disattesa e ignorata. E a dirlo non è solo Paola D’Ovidio, ma lo dicono i tanti magistrati che si sentono “orfani” della loro associazione, a fronte di una ANM ormai incapace di comunicare con gli associati. E lo dicono i tanti magistrati che oggi hanno disertato questa assemblea, perché qui oggi siamo veramente in pochi.  
Magistratura Indipendente aveva da tempo colto il deficit di comunicazione istituzionale, che è certamente una delle cause principali dello scollamento tra la Dirigenza dell’ANM e la sua base, mettendo in guardia dal rischio di una profonda disaffezione dei magistrati verso l’associazionismo.
Mi sarei aspettata che oggi, consapevoli di essere tutti trasversalmente colpiti da una crisi di sistema, ci fosse, nel nome di una pretesa (o evocata) unità associativa, una concreta presa di coscienza. Mi sarei aspettata che, con onestà intellettuale e capacità critica, si analizzassero le ragioni interne della crisi dell’associazionismo per poi cercare di proporre delle soluzioni per ricominciare e ripartire davvero insieme.
Al di là delle ipotesi di riforma più o meno condivisibili (siamo tutti favorevoli a semplificare le valutazioni di professionalità, a rendere più intelligibili e snelle le proposte tabellari, siamo aperti a rivedere i criteri per le nomine sui semi-direttivi e direttivi in modo da garantire maggiore trasparenza e meritocrazia), al di là delle affermazioni di principio, mi duole constatare di non aver colto alcun segnale concreto verso un serio rinnovamento che non sia solo proclamato ma praticato.
Magistratura Indipendente intende dare tale segnale: siamo in proposito consapevoli che non può esserci cambiamento senza risolvere alla radice il problema delle “degenerazioni correntizie”, con fatti e con coraggio.
 Ed il nodo delle degenerazioni si incentra nel punto di contatto tra correnti e CSM.
In tale ottica, nel dibattito sui possibili sistemi elettorali per il CSM, Magistratura Indipendente ha indicato che non può esserci altra strada se non quella di introdurre nel meccanismo di elezione un elemento di imprevedibilità totalmente sottratto al controllo delle correnti, con la previsione che la scelta dei togati al CSM avvenga tramite elezione preceduta dal sorteggio della platea dei candidati. Un sorteggio cd. “temperato” che non è come ha detto qualcuno una fuga dalle responsabilità, non è umiliare l’elettore, perché l’elettore voterà tra i sorteggiati quello più idoneo. E non ci sarà alcun “debito” dell’eletto verso la corrente ma l’eletto risponderà solo al proprio elettore. Il potere di designazione viene sottratto alle correnti, il potere di scelta tra una platea di candidati viene restituito agli elettori.
Ormai pochi giorni ci separano dal voto per il rinnovo del CDC dell’ANM, che per la prima volta avverrà telematicamente, con la nostra speranza di una più ampia partecipazione così che il singolo magistrato possa democraticamente contribuire a un autentico rinnovamento associativo.  
Auspico fortemente che il prossimo CDC sia in grado di ridare nuova linfa e forza propulsiva alla nostra associazione, e sia in grado di comunicare con tutti gli associati, non arroccandosi in una silente attività avulsa da ogni comunicazione, come finora avvenuto e come sta avvenendo, per fare un esempio attuale, con l’organizzazione del voto telematico; in ordine al quale segnalo con amarezza che, ad oggi, manca qualsiasi informazione agli associati (salvo laconici inviti alla collaborazione), sono imposti tempi stringenti per iscriversi al voto ed acquisirne il relativo diritto non previsti dallo Statuto e non risulta esistere un regolamento per l’Ufficio elettorale centrale, sicché non è dato sapere se e come la regolarità delle operazioni del voto telematico potrà essere verificata dai componenti dell’Ufficio elettorale pur a suo tempo nominati per le elezioni in presenza, poi differite.
(Paola D’Ovidio)

 
 
 
 
 
 

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