Il 9 settembre 2020 si è dimesso dal CSM il consigliere Marco Mancinetti, togato di Unicost.
Il 20 ottobre 2020 andrà in pensione il consigliere Piercamillo Davigo, togato di A&I.
L’organo consiliare è chiamato ad assumere le proprie determinazioni per la sostituzione, sia dell’una che dell’altra vacanza, il più rapidamente possibile, nell’interesse del buon andamento e della pienezza dell’Istituzione, applicando le norme esistenti e seguendo criteri scevri da tatticismi, il che implica anche una cronologia delle rispettive determinazioni aderente alla cronologia delle scoperture.
Il pensionamento del consigliere Davigo è evento futuro, la dimissioni del consigliere Mancinetti risalgono a più di un mese fa.
Sono infatti trascorsi oltre trenta giorni e non risulta ancora definita la procedura di sostituzione del consigliere uscente, regolata dalla legge mediante il subentro del primo dei non eletti e, solo in mancanza di questi, mediante elezioni suppletive da indire entro un mese, quale extrema ratio.
Ciò nonostante, la chiamata per il subentro del primo dei non eletti alle elezioni suppletive dell’8 e 9 dicembre 2019 per magistrato con funzioni giudicanti di merito non è ancora stata deliberata.
Di seguito i risultati completi di appena dieci mesi fa:
Elisabetta Chinaglia: 2362 voti (eletta in quota Area)
Pasquale Grasso: 1983 voti
Silvia Corinaldesi: 1150 voti
Ci sono 1983 Colleghi che attendono da oltre un mese la convocazione di Pasquale Grasso, avendo democraticamente espresso il proprio voto, e si chiedono per quale ragione il loro voto non sia rispettato.
Ci sono ben più Colleghi che si chiedono cosa ci sia da interpretare, di inestricabilmente complesso, nell’Ordinamento di riferimento.
Ci sono tantissimi Colleghi che si chiedono quanto tempo ci voglia ancora per declamare una risposta.
Ci sono molti Colleghi che magari pensano che l’insediamento sarebbe già avvenuto se al posto di Pasquale Grasso ci fosse stato un esponente della attuale maggioranza di autogoverno.
Indugiare oltre equivale ad introdurre un ulteriore strappo democratico in un contesto già lacerato e angosciante per tutta la Magistratura.
L’articolo 39 della legge istitutiva del CSM (sostituzione dei componenti eletti dai magistrati) non sembra incomprensibile:
“Il componente eletto dai magistrati che cessa dalla carica per qualsiasi ragione prima della scadenza del Consiglio superiore della magistratura è sostituito dal magistrato che lo segue per numero di preferenze nell'ambito dello stesso collegio. In mancanza, entro un mese vengono indette elezioni suppletive…”.
L’unica condizione posta dalla norma risiede nell’appartenenza allo stesso collegio (condizione nella specie soddisfatta, venendo in rilievo funzioni giudicanti di merito in collegio unico nazionale sia per il dimissionario che per il primo tra i non eletti).
Un orientamento consiliare indirizzato, nonostante l’avvenuto decorso dei trenta giorni, verso l’indizione di nuove, ennesime, elezioni suppletive (sarebbe la terza volta in una stessa consiliatura), oltre a contrastare con la ratio del meccanismo elettorale previsto - connotato dalla duplice finalità di ripristinare nell’immediatezza la funzionalità del consiglio e di assicurare il principio di democrazia rappresentativa sostanziale - rischierebbe di apparire come una imposizione culturale, aprendo a un sistema elettorale del tutto instabile, in cui sarebbe destinata a prevalere di volta in volta la maggioranza del momento o “di turno”, in un susseguirsi di rapporti di forza e di predominio che sono l’esatto opposto della democrazia e del pluralismo di cui deve nutrirsi.
Certo è che lo stallo nella definizione della procedura di sostituzione del consigliere uscente rappresenta un grave danno per la piena efficienza ed il buon andamento del Consiglio.
Se questi sono i valori in discussione, chiediamo che l’intera Magistratura dia voce a questa richiesta di intelligibilità della scelta con una rapida assunzione di responsabilità, nella totale certezza che rigore tecnico ed equilibrio condurranno verso la giusta strada.
Roma, 11 ottobre 2020
Magistratura Indipendente
Il Presidente Mariagrazia Arena
Il Segretario Paola D’Ovidio
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