Secondo un comunicato stampa del ministro della giustizia, il 6 luglio il prof. Mazzamuto - consigliere giuridico del ministro - ha "depositato" (sic) una bozza di DDL di legge ordinaria per la riforma del CSM.
La bozza, secondo le prime anticipazioni di stampa e salvo errore, prevede:
1) aumento dei componenti complessivi del CSM da n. 24 a n. 30 (n. 20 togati e n. 10 laici);
2) creazione di circoscrizioni elettorali distrettuali o interdistrettuali per l'elezione con sistema maggioritario: n. 12 circoscrizioni per l'elezione di altrettanti giudici di merito e n. 5 circoscrizioni per l'elezione di altrettanti PM;
3) creazione di un collegio unico per la cassazione per l'elezione di n. 3 magistrati con funzioni di legittimità;
4) sorteggio di n. 5 eleggibili per ciascuno dei suddetti collegi elettorali (complessivamente n. 5 giudici di merito per ogni collegio, n. 5 PM per ogni collegio e n. 15 magistrati di legittimità per il collegio unico della cassazione);
5) possibilità di esprimere una preferenza unica;
6) possibilità per i giudici di votare solo nel collegio distrettuale o interdistrettuale di appartenenza per l'elezione del giudice;
7) possibilità per i PM di votare solo nel collegio interdistrettuale di appartenenza per l'elezione del PM;
8) possibilità per i magistrati di legittimità di votare solo nel collegio di legittimità per l'elezione dei magistrati di legittimità;
7) elezione all'interno del CSM di n. 2 collegi della sezione disciplinare: ciascun collegio è composto da n. n. 6 componenti, ossia n. 2 giudici, n. 1 PM, n. 1 magistrato di legittimità e n. 2 laici;
8) attribuzione di funzioni esclusive in sede disciplinare ai componenti della sezione disciplinare con esclusione della partecipazione alle altre attività del consiglio, i cui componenti "operativi" sono di fatto ridotti a n. 12 togati e n. 6 laici.
L'incostituzionalità di alcune proposte è evidente, poichè l'elezione dei magistrati prevista dalla costituzione non può certo avvenire tra un numero di eleggibili forzosamente limitato dalla sorte.
E' francamente incomprensibile il motivo per il quale ciascuno voterebbe solo a seconda delle proprie funzioni (giudici per giudici, PM per PM, legittimità per legittimità), sebbene poi tutte le categorie concorrano alle decisioni del CSM e della disciplinare. Forse l'unico dato apprezzabile potrebbe essere la separazione della sezione disciplinare dalle attività amministrative del CSM.
Insomma i magistrati sono di fatto scelti a casaccio, mentre i componenti eletti dal parlamento non sono soteggiati ma vengono eletti (notoriamente) in base ad accordi tra maggioranza ed opposizione, atteso l'elevato quorum previsto.
Parafrasando un noto detto: la giustizia è cieca, ma la politica ci vede benissimo.
Saluti a tutti.
Aldo Morgigni
Bozza della riforma elettorale ed organizzativa del CSM
lunedì, 13 luglio 2009
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