Magistratura Indipendente esprime soddisfazione per l’esito della consultazione referendaria.
L’elevato numero di votanti (mancano ancora dati ufficiali, ma la cifra dei votanti si avvicina ai 4000) è l’ evidente successo di un’iniziativa che sin dall’inizio abbiamo sostenuto ed appoggiato convintamente.
Ringraziamo tutte le colleghe e tutti i colleghi che hanno partecipato alle votazioni: si è trattato di una manifestazione di democrazia che ha registrato un numero di partecipanti di gran lunga superiore ai colleghi che hanno partecipato (direttamente o per delega) alle ultime assemblee generali dell’associazione. La partecipazione sarebbe stata ancora più significativa se i gruppi di maggioranza che attualmente governano l’associazione avessero accolto le proposte di un accorpamento con le elezioni del CDC e del voto telematico.
Non possiamo non evidenziare che la consultazione referendaria è stata “subita” dall’attuale GEC: in realtà i referendum consultivi,pur proposti da una parte dei colleghi iscritti all’ANM, sulla base di una specifica previsione statutaria, una volta ammessi, sono referendum dell’ANM senza distinzioni e rappresentano un importante momento di partecipazione degli iscritti alla vita associativa. In questo momento non è utile tornare sulle lacune organizzative ma non possiamo tacere che non una (dicesi una) occasione di confronto nazionale sui temi referendari con la partecipazione di sostenitori delle contrapposte tesi è stata organizzata dalla GEC (in passato numerose sono state le giornate di studio o di confronto organizzate su diversi temi, rilevanti come rilevanti sono gli argomenti oggetto della consultazione referendaria).
Avremo tempo per riflettere anche sul merito dei risultati della consultazione referendaria: possiamo però sicuramente dire che è chiara la volontà dei magistrati di porre al centro della politica associativa temi finora trascurati o trattati in modo del tutto inadeguato.
Il tema dei carichi esigibili diventa ormai una priorità della politica associativa e non solo della politica di alcuni gruppi.
Appare chiaro anche il significato politico dell’esito della consultazione referendaria: una chiara manifestazione di non condivisione della politica associativa posta in essere in questi anni sui temi oggetto di consultazione da parte dei gruppi che governano l’associazione. Tutti sono chiamati responsabilmente a trarne le dovute conseguenze.
L’esito della consultazione è anche un chiaro invito a recuperare in maniera più efficace la natura sindacale dell’associazione: i magistrati sono stanchi di subire senza adeguate reazioni e di essere additati come gli unici responsabili dell’attuale situazione di sfascio del sistema giustizia.
Tutti siamo chiamati a delineare nuovi percorsi di politica associativa nel rispetto dei principi dello Statuto dell’Associazione Nazionale Magistrati: vogliamo un’associazione che sia più vicina ai magistrati ed alle loro reali esigenze.
Magistratura Indipendente