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Comunicato Ufficiale Magistratura Indipendente-

 domenica, 18 gennaio 2015

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Assemblea Generale dei gg. 17 e 18 Gennaio 2015

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In data 17 e 18 gennaio si è svolta l’assemblea generale di M.I., convocata per il rinnovo del gruppo dirigente. Sono risultati eletti, come presidente del gruppo, Giovanna Napoletano e, come segretario generale, Antonello Racanelli, sulla base  della mozione programmatica presentata a sostegno della loro candidatura. Era presente anche la candidatura di Piercamillo Davigo a presidente del gruppo, avanzata da alcun segretari distrettuali e da altri esponenti. All’esito di un articolato dibattito e di un franco confronto  tra i numerosi colleghi intervenuti alla Assemblea, è risultata chiara la volontà della maggioranza dei colleghi presenti direttamente o per delega di sostenere la candidatura di Giovanna Napoletano a presidente del gruppo, rispetto alla candidatura di Piercamillo Davigo, essendoci pieno consenso sulla candidatura del segretario generale. Nel rinnovo delle cariche si è formato un ampio consenso sulla necessità di un ricambio generazionale e di coinvolgimento di colleghe e colleghi impegnati in uffici di merito e vicini ai problemi quotidiani dei singoli magistrati. Il dibattito ha evidenziato due diversi modi di concepire l’associazionismo giudiziario e, in particolare, la nostra attuale posizione all’interno della ANM. Peraltro, sul punto, già si era manifestata una significativa ed ingiustificata frattura politico-associativa, nel corso della assemblea generale del 9 novembre u.s., allorchè alcuni esponenti di MI, poi sostenitori della candidatura di Piercamillo Davigo, hanno votato il documento presentato dai gruppi AREA/UNICOST che da anni gestiscono la giunta della ANM rifiutando il contributo di MI, anziché sostenere il documento elaborato da un nostro iscritto e che era stato largamente condiviso sulla mailing listi di gruppo, e che rappresentava la sintesi delle posizioni da sempre assunte da M.I. nella difesa della autonomia e della indipendenza interna ed esterna della magistratura e di ciascun magistrato e nella rivendicazione di condizioni di lavoro dignitose. Nel corso della assemblea c’è stata da parte di quasi tutti l’auspicio di un superamento delle divisioni, anche attraverso la ricerca di alternative proposte per la designazione dei vertici, ma non è stato possibile raggiungere un accordo unitario anche a causa dell’ irrigidimento della parte minoritaria del gruppo che addirittura ha accompagnato le proprie richieste, prospettando l’ipotesi di una scissione. Al collega Davigo è stata proposta la Presidenza del Consiglio Nazionale, carica rivestita in passato dai più prestigiosi esponenti della storia del gruppo, ma invano.   Questo atteggiamento, intollerabile per metodo e contenuti, non è stato accettato dalla assemblea. Peraltro, da tempo era in corso un sotterraneo tentativo di alcuni colleghi che, in vari modi (delegittimazione del precedente segretario generale; assunzione di iniziative al di fuori delle regole del gruppo; creazione di mailing-list alternativa a quella del gruppo -iniziativa legittima ma incomprensibilmente tenuta segreta al resto del gruppo-) intendevano provocare una frattura del gruppo.   Nella mattinata odierna il collega Piercamillo Davigo, al quale l’intero gruppo esprime apprezzamento e gratitudine per ciò che rappresenta, ha comunicato la sua decisione di voler ritirare la candidatura, sottraendosi al voto della assemblea, e di dimettersi dal gruppo. Non condividiamo la motivazione delle dimissioni del collega Davigo, soprattutto laddove afferma “l’indisponibilità al dialogo”. Ribadiamo con forza e con convinzione che M.I. da sempre è stata, è  e sarà un luogo di confronto aperto all’interno e all’esterno e ciò è dimostrato anche dalla presenza di colleghi investiti di cariche, pur non essendo iscritti al gruppo. Lo stesso dibattito, solo all’esito del quale Piercamillo Davigo ha ritirato la candidatura, ne è stata dimostrazione. I tre consiglieri Forteleoni, Galoppi e Pontecorvo hanno ribadito il pieno sostegno alla linea politica del gruppo così come democraticamente espressa dalla maggioranza, e basata sui seguenti punti fondanti.

L’Associazione Nazionale Magistrati condotta dall’asse Unicost/Area ha manifestato tutta la sua inadeguatezza a tutelare le ragioni e le esigenze di magistrati.

Magistratura Indipendente deve svolgere all’interno dell’ANM una forte opposizione, portando avanti con forza tutte le sue battaglie storiche ed i suoi valori così come elencati in questa mozione programmatica. L’associazionismo giudiziario, così come concretamente sviluppatosi negli ultimi anni, è ormai da tempo in crisi: Magistratura Indipendente, da anni ormai esclusa da ruoli di responsabilità ai vertici dell’ ANM, anche per precisa volontà degli altri gruppi organizzati, rappresenta oggi l’unico gruppo in grado di promuovere una nuova stagione dell’associazionismo giudiziario che, tenendo conto  delle gravi degenerazioni correntizie e soprattutto delle esigenze e delle aspettative dei tanti giovani magistrati che sono entrati, stanno entrando ed entreranno nei prossimi anni  in magistratura, riesca ad individuare nuovi percorsi nella direzione di un profondo rinnovamento dell’Associazione Nazionale Magistrati. Dobbiamo avere il coraggio di promuovere  quegli indispensabili cambiamenti che la realtà impone, e nello stesso tempo essere protagonisti nel tracciare nuove strade e nel recuperare un reale e costruttivo confronto  all’interno dell’ANM,  ma anche essere pronti a valutare, se risultasse  inevitabile, nuove frontiere dell’associazionismo giudiziario, qualora verificassimo l’incapacità dell’attuale ANM di affrontare le nuove sfide che ci appartengono. Non possiamo accettare la prospettiva di fare da “stampella” ad un’Associazione Nazionale Magistrati in grave crisi, magari accogliendo un tardivo richiamo all’unità nell’attuale frangente storico, senza venire meno alla responsabilità che per Magistratura Indipendente si impone soprattutto in conseguenza del ruolo di opposizione assunto negli ultimi anni all’interno dell’ANM, che consente al nostro gruppo di indicare  strade nuove per rilanciare l’associazionismo giudiziario  in condizioni di maggiore liberta e di non compromissione con la situazione esistente.Siamo aperti al confronto  con gli altri gruppi associativi, tradizionali e non (guardiamo con particolare interesse anche a quei gruppi di magistrati che negli ultimi anni stanno dando vita ad un interessante dibattito all’interno dell’ANM, anche in aperto contrasto con la dirigenza ANM): dobbiamo dialogare con tutti.Oggi, per fortuna, dopo anni di battaglie isolate, in alcune occasioni anche gli altri gruppi associativi hanno riconosciuto la natura anche sindacale dell’associazionismo giudiziario, ma noi di Magistratura Indipendente dobbiamo rilanciare. Temi sindacali  che oggi più che mai non sono soltanto le tradizionali questioni retributive e pensionistiche, ma riguardano anche tutte le questioni legate alla tutela più complessiva  delle condizioni di lavoro dei magistrati e del loro status, specie sotto il profilo dell’indipendenza interna,la prevenzione di responsabilità disciplinari, con particolare riferimento ai magistrati più giovani ed esposti.

 

       Il presidente                                                                                   Il segretario generale

Giovanna Napoletano                                                                            Antonello Racanelli

 
 
 
 
 
 

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