Se le predette affermazioni corrispondessero alla verità saremmo in presenza di uno scenario molto grave ed avremmo una chiave interpretativa decisiva per capire la debolezza, l'inadeguatezza e l'inefficacia (da noi già ripetutamente denunciate) dell'azione dell'ANM negli ultimi mesi di fronte alle iniziative della politica in materia di magistrati. Sorgerebbe naturale il sospetto che al Ministro possa essere stata assicurata e garantita una debole reazione da parte della magistratura associata, ma ci rifiutiamo di credere che ciò possa essere avvenuto. Una simile situazione non potrebbe rimanere priva di conseguenze. Ma noi vogliamo dare credito alle affermazioni del Presidente Sabelli. Tuttavia, a questo punto le mere dichiarazioni non sono sufficienti: si rendono necessarie azioni concrete conseguenti alle dichiarazioni di smentita. La GEC chieda ufficialmente, a tutela della onorabilità propria e dell'ANM, al Ministro della Giustizia di smentire pubblicamente il contenuto dell'articolo di Scalfari e chieda al CDC di deliberare un'azione civile nei confronti del direttore Scalfari per l'evidente discredito che le sue affermazioni hanno recato alla magistratura associata o comunque alla "maggioranza" dell'Associazione. L'inerzia della GEC lascerebbe noi e molti altri magistrati perplessi ed alimenterebbe dubbi sulla politica associativa degli ultimi mesi. In ogni caso riteniamo necessaria una convocazione immediata del CDC per consentire al Presidente Sabelli ed alla GEC di chiarire pubblicamente quanto successo: diversamente operando, i magistrati italiani potrebbero pensare di essere stati oggetto di una trattativa svolta a loro insaputa.
Il presidente Il segretario generale
Giovanna Napoletano Antonello Racanelli
