segnaliamo tre delibere in materia di formazione approvate il 13 aprile
2011 dal Plenum:
- quella riguardante il progetto "European Gaius" sulla formazione in
diritto europeo;
- quella relativa alla diffusione del questionario sullo stato della
formazione in Europa;
- quella concernente il programma e l'interpello per l'incontro di
studio cod. 5284 sul tema: International cooperation in the fight
against corruption - Programma comunitario Criminal Justice 2009 - Roma,
30 maggio - 1° giugno 2011.
Si tratta di tre delibere che trovate anche sul sito cosmag, con tutto
il materiale allegato.
1. European Gaius: il progetto.
Il progetto "European Gaius" rappresenta il culmine e, al contempo, il
nuovo punto di partenza dell'impegno nella "formazione" profuso dal
Consiglio Superiore della Magistratura a mezzo della IX Commissione, con
particolare riguardo ai profili di diritto europeo.
Con esso si intende proporre un progetto formativo di largo respiro, da
realizzare attraverso tre azioni mirate al fine di consentire ai
magistrati italiani un salto di qualità in termini di conoscenza del
diritto europeo:
- la prima azione riguarda l'incremento dei corsi destinati al
diritto europeo in sede di formazione centrale e decentrata, con
particolare riguardo ai profili linguistici, nonché la previsione, ove
possibile, di specifiche sessioni di diritto europeo nell'ambito dei
corsi riguardanti temi di diritto nazionale;
- la seconda azione concerne l'istituzione, presso gli Uffici dei
Referenti per la formazione decentrata, accanto ai magistrati con
specifiche competenze nei settori penale e civile, della figura del
magistrato con competenza nel settore del diritto europeo;
- la terza azione attiene all'istituzione, nell'ambito del sito
cosmag, di una pagina web (e-G@ius: electronic Gaius) che consenta un
rapido e completo accesso alle azioni formative svolte e in corso di
svolgimento, ai materiali didattici del CSM, a tutte le fonti europee e
alla giurisprudenza nazionale e sopranazionale.
2. "European Gaius": la genesi
Le Istituzioni dell'Unione europea da diverso tempo invitano gli Stati
membri a rafforzare il loro impegno per favorire la diffusione della
conoscenza del diritto europeo. Tra i diversi provvedimenti adottati sul
tema si segnala in particolare la comunicazione della Commissione del 29
giugno 2006 sulla formazione giudiziaria nell'Unione Europea
(COM/2006/0356).
La svolta si è avuta, però, con l'entrata in vigore del trattato di
Lisbona e col cd. programma di Stoccolma.
Invero, gli articoli 81, comma 2, lettera h) e 82, comma 1, lettera c),
del Trattato sul funzionamento dell'Unione, aggiunti dal Trattato di
Lisbona, hanno previsto una base giuridica per misure intese a sostenere
la formazione dei giudici e del personale giudiziario.
E il cd. Programma di Stoccolma, adottato dalla Commissione nel giugno
2009, ha ribadito l'importanza della formazione giudiziaria, prevedendo
che il programma pluriennale dell'Unione debba perseguire anche
l'obiettivo di fornire una formazione europea sistematica a tutti i
nuovi giudici e pubblici ministeri nell'ambito del curriculum di
formazione. In tal senso, entro la fine del programma, almeno la metà
dei giudici e pubblici ministeri dell'Unione dovrebbe aver seguito una
formazione europea o aver partecipato a uno scambio con un altro Stato
membro. Secondo la Commissione, la responsabilità in questo settore
incombe principalmente agli Stati membri e l'Unione dovrà offrire
sostegno finanziario.
Su questa linea, la recente Risoluzione del Parlamento europeo del 23
novembre 2010 ha stabilito la capacità di comprendere e di gestire le
differenze tra i sistemi giuridici europei può nascere solo da una
cultura giudiziaria europea che deve essere coltivata condividendo le
conoscenze e la comunicazione, studiando il diritto comparato e mutando
radicalmente il modo in cui i giudici partecipano alla formazione e
sviluppo professionale, attraverso azioni che hanno l'obiettivo di
superare le barriere linguistiche.
Nel piano d'azione per l'attuazione del programma di Stoccolma, la
Commissione ha annunciato che presenterà nel 2011 una Comunicazione
relativa a un piano d'azione in materia di formazione europea per tutte
le professioni legali e lancerà progetti pilota concernenti programmi di
scambio del tipo "Erasmus" per le autorità giudiziarie e i
professionisti del diritto.
In questo contesto si colloca il progetto "European Gaius", che è
corredato da un ampio dossier (anch'esso presente sul sito) e che
rappresenta uno degli interventi più organici in tema di formazione
giudiziaria in diritto europeo dopo quello olandese, risalente al 2000.
3. "European Gaius": il quadro complessivo
3.1 La Rete Europea di Formazione Giudiziaria
A seguito della dichiarazione del 14 e del 15 dicembre 2001 del
Consiglio europeo di Laeken, e della risoluzione del Parlamento del 24
settembre 2002, il 6 dicembre 2002 a Copenhagen venne costituita la Rete
Europea di Formazione Giudiziaria (REFG). Tale istituzione opera al fine
di contribuire alla realizzazione di uno spazio comune europeo di
giustizia mediante la presenza di magistrati di cultura europea.
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha aderito fin dall'inizio ai
programmi della REFG, assumendo peraltro un ruolo di primo piano nella
loro definizione e attuazione. I magistrati italiani, dunque,
partecipano a pieno titolo a questa sfida culturale, consapevoli che il
diritto europeo non può essere escluso dal bagaglio di conoscenze ed
esperienze che ognuno di essi deve possedere.
Grazie all'impegno profuso in questi anni dai membri del Consiglio e dai
magistrati segretari che hanno partecipato costantemente alle riunioni
della rete, Il Consiglio Superiore della Magistratura ha assunto un
ruolo da protagonista nelle definizione delle politiche della rete e dei
programmi di formazione.
Nel programma di scambio, ad esempio, 63 magistrati italiani
parteciperanno quest'anno a stage di breve periodo di due settimane, 3
andranno alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e 2 ad Eurojust.
Nel 2012, oltre allo scambio di sei MOT con la Francia, abbiamo previsto
lo scambio di otto MOT con la Spagna e otto MOT con la Romania.
Il Consiglio Superiore della Magistratura coordina altresì l'importante
programma sulla formazione formatori che vede la programmazione di una
serie di seminari sulle "prassi virtuose" a partire dal mese di settembre.
3.2. L'incremento dei corsi. La formazione linguistica.
In questi primi mesi di consiliatura si è avuto un rilevante incremento
delle azioni formative con particolare attenzione ai profili linguistici
e del diritto europeo. Il numero rilevante di interpelli testimonia lo
sforzo intrapreso dalla IX Commissione. Non solo, ma la Commissione, al
fine di ampliare il numero dei beneficiari delle azioni formative
implicanti competenze linguistiche, ha proposto da ultimo di equiparare
alla conoscenza linguistica certificata quella autocertificata,
introducendo la possibilità di specifici test linguistici al fine di
verificare il possesso delle competenze linguistiche dichiarate, con
l'ulteriore previsione di considerare validi eventuali test telefonici
effettuati negli ultimi tre anni.
In questi sensi è, appunto, la citata delibera del 13 aprile 2011
relativa all'incontro di studio cod. 5284 sul tema "International
cooperation in the fight against corruption - Programma comunitario
Criminal Justice 2009 - Riunione finale: Roma, 30 maggio -- 1° giugno 2011.
3.3. La creazione del primo e-forum in inglese sulla cooperazione
giudiziaria civile.
A seguito del successo registrato nel corso elearning, gestito dal CSM
insieme alla scuola spagnola e a quella rumena, "Judicial cooperation in
civil matters: European legal systems and language; study for a common
vocabulary and language", il CSM ha deliberato di trasformare la
piattaforma elearning creata per il corso in forum permanente di tutti i
magistrati europei sulla cooperazione giudiziaria civile e commerciale.
Si tratta di uno dei primi esperimenti di apertura di un forum in lingua
inglese proveniente dalle istituzioni che si occupano di formazione
giudiziaria in Europa. È stato sviluppato anche un glossario in inglese
sui principali termini della cooperazione giudiziaria civile, partendo
dai regolamenti UE così come interpretati dalla giurisprudenza della
Corte di giustizia.
3.4. Lo studio commissionato dal Parlamento Europeo sulla formazione
giudiziaria in Europa.
Grazie al contributo determinante del CSM la Rete Europea di Formazione
Giudiziaria partecipa al consorzio con l'Accademia di diritto europeo
(Academy of European Law, ERA), che si è aggiudicata la gara per
realizzare lo studio del Parlamento europeo sulla formazione giudiziaria
in Europa. Lo studio si prefigge lo scopo di realizzare un inventario
dei metodi di formazione delle scuole e delle Istituzioni, nonché di
identificare le "best practices" e le possibili insufficienze. I
risultati avranno un ruolo importante sul futuro della formazione
giudiziaria in Europa, perché influenzeranno gli ambiti di intervento
nel settore da parte delle istituzioni europee che gestiscono la maggior
parte dei fondi sulla formazione. Perciò è importante sensibilizzare i
colleghi sulla rilevanza del questionario e sull'attenzione che va posta
nella sua compilazione. Le risposte dovranno pervenire entro il 20
aprile 2011.
Questo è il contenuto dell'altra delibera del 13 aprile 2011 sopra
menzionata.
4. Conclusioni
Alla luce di quanto esposto, emerge in modo chiaro come il Consiglio
Superiore della Magistratura stia incrementando sempre più il proprio
impegno in materia di formazione attraverso un'azione organica ed
innovativa che è all'avanguardia nel panorama europeo, spingendo
fortemente l'acceleratore su alcuni contenuti (in particolare diritto
europeo e formazione linguistica) ed anche su nuove metodologie (in
particolare forum telematici ed elearning) e rafforzando in Europa il
ruolo dell'Italia di Paese protagonista nell'ambito della formazione
giudiziaria.
Alessandro Pepe
Antonello Racanelli
Tommaso Virga