Con elettorale disinvoltura, Area-Dg voleva appuntarsi al petto la medaglia della trasparenza chiedendo la pubblicazione sul Sito Web Anm non solo delle incolpazioni, delle archiviazioni, dei nominativi dei soci sanzionati, ma anche di quelli dei dimissionari, macchiati da infamia per essersi disassociati, così sottraendosi all’accertamento dei Probiviri.
Già dallo scorso CDC, contrariamente ad Area-Dg che sempre aveva richiesto che tutte le questioni disciplinari venissero trattate a porte chiuse, anche in assenza di richiesta in tal senso da parte dell’incolpato, il gruppo di MI-MpC per primo ha sostenuto l’esigenza di trasparenza in ordine alla gestione di tutta la materia del disciplinare endoassociativo e l’esigenza di puntuale informazione dei colleghi sugli esiti dei procedimenti e sull’interpretazione del codice etico da parte del Collegio dei probiviri e dello stesso CDC.
Al contempo, tuttavia, riteniamo che, in questa delicata materia, il giusto rigore nell’accertamento degli illeciti e le esigenze di trasparenza debbano coniugarsi al rispetto delle prerogative degli incolpati e alla tutela del patrimonio e della credibilità dell’Associazione.
Per questo motivo abbiamo suggerito di far precedere la deliberazione del CDC -che in tempi rapidi sarà nondimeno assunta- da una richiesta di parere al ‘Data processor’: il professionista «responsabile del trattamento dati personali» già nominato dall’Anm con funzioni consultive ai sensi dell’art. 28 GDPR.
Inoltre, in virtù del diritto incondizionato e costituzionalmente garantito dell’associato di recedere dall’associazione, abbiamo sostenuto la necessità che i dimissionari non debbano patire una stigmatizzazione impropria per gli effetti della pubblicazione sul sito dell’Anm della relativa libera manifestazione di recesso.
Dopo il confronto, non immune da eccessi polemici, Area-DG, convergendo su alcuni nostri rilievi, presentava un emendamento soppressivo che evitava di imprimere sui dimissionari lo stigma del disciplinare.
Infine, la prudenza ha prevalso ed il CDC, con il voto favorevole anche dei componenti di UpC e A&I e qualche astensione nel gruppo di Area, ha deliberato di chiedere al responsabile del trattamento un parere sulle modalità di informazione degli associati in ordine ai procedimenti disciplinari.
Siamo magistrati e le nostre decisioni, anche in ambito associativo, devono essere sempre ispirate al rispetto delle regole e al contemperamento dei contrapposti interessi: valori che non siamo disposti a barattare nella speranza di attrarre facili consensi.
Roma, 14.3.2022
I componenti del CDC per Magistratura Indipendente e Movimento per la Costituzione
Cecilia Bernardo- Salvatore Casciaro- Chiara Gagliano- Enrico Infante-Raffaella Marzocca- Ilaria Perinu- Maria Cristina Ribera- Antonio Sangermano- Michaela Sapio- Ugo Scavuzzo