Magistratura Indipendente, se pur a distanze di settimane, desidera ritornare sull'episodio davvero allarmante relativo all'aggressione subita dal collega Giovanni Musarò, durante l'esercizio delle sue funzioni da parte di un detenuto. Troppo poco, infatti, se ne è parlato su queste liste.
E' doveroso da parte nostra esprimere la solidarietà al collega Musarò ed a tutti i colleghi che, lontano dai riflettori e dalle luci della ribalta, svolgono in silenzio il loro delicato lavoro che troppo spesso pone minacce e rischi alla propria incolumità.
L'aggressione subita da Musarò è davvero di un'enorme gravità, per comprenderne la portata è opportuno ricordare quanto è accaduto al fine di sollecitare la particolare attenzione di tutti.
Il collega è stato aggredito la mattina di mercoledì 7 novembre all’interno della casa circondariale di Viterbo, dove avrebbe dovuto interrogare Domenico Gallico, che, in esito alla chiusura delle indagini a suo carico, aveva chiesto di essere sottoposto a interrogatorio.
Gallico, detenuto dal Febbraio 1990, sta scontando l’ergastolo ed è uno degli esponenti di vertice della cosca della ‘ndrangheta denominata "Gallico",una delle più feroci operante sul territorio di Palmi. .
Nel Maggio 2010 il G.i.p. di Reggio Calabria, accogliendo una richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha applicato la misura della custodia in carcere a cinquantadue soggetti, trentadue dei quali appartengono alla cosca Gallico, per 416 bis, estorsioni aggravate dall’art. 7, omicidi, ed altro.
Dall’indagine è emerso che Gallico Domenico, pur essendo detenuto da decenni, continuava a coordinare l’attività della cosca mediante i familiari che si recavano ai colloqui.
Il 30 novembre 2011 è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per concorso esterno in associazione mafiosa lo storico Avvocato della cosca, Vincenzo Minasi e sottoposti a perquisizione altri due Avvocati di Gallico, Francesco Cardone e Giovanni Marafioti.
I tre Avvocati hanno dovuto rinunciare al mandato e nessun altro ha osato subentrare loro.
Il 22 novembre 2011 il G.i.p. di Reggio Calabria ha tratto in arresto altri soggetti appartenenti alla cosca per associazione mafiosa.
Il 16 ottobre 2012 il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro della storica villa dei Gallico, che a Palmi è un simbolo della mafia.
Domenico Gallico ha individuato nel collega Musarò il responsabile di tutti i problemi che la sua famiglia ha affrontato dal Maggio 2010 in poi. Forse perchè Musarò, componente della DDA, è inserito nel gruppo di lavoro della c.d. fascia tirrenica e contitolare di tutti principali processi che la DDA nel suo complesso ha sviluppato in questi anni.
Tutti ne conoscono la bravura, la preparazione, la serietà ed il metodo di lavoro.
Gallico ha chiesto di essere interrogato dopo l’avviso ex 415 bis: sapeva che era un suo diritto essere interrogato e sapeva che sarebbe andato Musarò ad interrogarlo.
E' sembrato tutto premeditato e ciò desta maggiore preoccupazione .
Non si è trattato quindi di un fatto occasionale ma di un atto verosimilmente preordinato che aveva come fine non solo quello di intimidire il magistrato titolare delle indagini ma anche gli altri colleghi dell'ufficio, ma anche quello di creare un pesante clima di tensione e bloccare lo svolgimento dei processi in corso alcuni dei quali, molto importanti, in dirittura di arrivo.
Il 7 novembre 2012 Musarò è stato aggredito da Gallico mentre era in compagnia dell’Avvocato Mancini del foro di Viterbo, il fatto è avvenuto all’interno della stanza predisposta per l’interrogatorio.
Due pugni al volto e la rottura del naso, altri pugni e calci per venti, trenta secondi.
Di fronte a questi episodi tutta la magistratura associata, come ha fatto, deve unirsi e prestare sempre la massima attenzione per non far sentire soli questi colleghi.
Desideriamo a nome di tutti gli amici del gruppo di Magistratura Indipendente, se pur in ritardo, esprimere una parola di solidarietà al collega Musarò per testimoniare la nostra affettuosa vicinanza, nella certezza che non gli mancherà in futuro lo stesso entusiasmo, coraggio e passione.
Cosimo M. Ferri Stefano Schirò
Segretario Generale Presidente di Magistratura Indipendente