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Giustizia: MI, tempi piu' rapidi per cause aiutano economia

 venerdì, 23 ottobre 2015

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(AGI) - Roma, 21 ott. - Una giustizia piu' rapida "aiuta l'economia" del Paese e, in questo quadro, il ruolo delle toghe e' "fondamentale". Lo sostiene il presidente di Magistratura Indipendente Giovanna Napoletano, a due giorni dall'apertura del congresso del'Anm dedicato a giustizia ed economia, rilevando che "oggi l'Italia si ritrova senza un piano industriale, con un tessuto produttivo assai fragile e con un'incertezza interpretativa delle leggi da cui si generano contenziosi infiniti nei nostri tribunali. Quello delle leggi mal fatte e' certamente un primo problema". Secondo la presidente di MI, "occorre in primo luogo che l'ordinamento statuale, gia' indebolito dalla velocita' dei cambiamenti economici e sociali, offra risposte piu' tempestive. In parallelo la magistratura deve portare avanti lo sforzo verso un nuovo profilo 'interdisciplinare' di approccio alle questioni, ponendosi maggiormente in sintonia con il sistema-paese, ma non puo' perpetuarsi l'idea che la giurisdizione debba svolgere una funzione di supplenza rispetto alla politica. Il ruolo della giurisdizione - ha spiegato Napoletano - non puo' essere frainteso come un fattore di competitivita' del mercato. Se in tempi di crisi la tendenza e' alla compressione dei diritti, la Costituzione prevede solidi contrappesi e impone al magistrato di essere il garante del rispetto delle regole. Sarebbe percio' sbagliato l'atteggiamento dell'imprenditore che fugge per l'intervento di un giudice che intende ripristinare una regola di legalita' non osservata. L'investitore semmai fugge per l'elevatissima pressione fiscale e per l'incapacita' dello Stato di debellare corruzione e criminalita' che permeano vaste aree del territorio con un 'fatturato' enorme che sottrae risorse all'economia legale".

Il presidente di MI, dunque, ha affermato di condividere "la necessita' di ridurre i tempi della giustizia: nel processo civile sono stati varati numerosi provvedimenti che si spera possano produrre buoni effetti. Nel rito del lavoro la riforma Fornero ha impresso ad esempio una forte accelerazione ai giudizi, ma deve essere chiaro che non si puo' prescindere da un intervento straordinario. Lo ha invocato a chiare lettere il vicepresidente del Csm Legnini. Le risorse pero', almeno per il momento, ancora non si vedono - ha concluso Napoletano - eppure sono note le carenze di organico. E' ora di smetterla di additare i magistrati come principali responsabili del malfunzionamento degli uffici, un atteggiamento questo che contribuisce soltanto ad alimentare un clima di generalizzata sfiducia. Magistratura Indipendente ha fortemente voluto che una sessione dei lavori del Congresso fosse dedicata ai carichi di lavoro. Una deriva meramente quantitativa rischia di produrre una pesante perdita di professionalita'. Ai magistrati viene chiesto di produrre sempre di piu', un 'fordismo' che pero' diminuisce l'attenzione verso la qualita' delle decisioni".

 
 
 
 
 
 

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