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Il black out del CED della cassazione - Corriere della sera

 martedì, 20 luglio 2010

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Corriere della Sera  19/07/2010
I magistrati “al buio” - L’afa manda in tilt l’archivio delle sentenze
Il caso. Fuori uso da 5 giorni la banca dati della Cassazione. Ha 1,5
milioni di contatti al mese

Lun. 19 - MILANO - Un po' di manutenzione ministeriale in meno, un po'
di caldo in più. Ed ecco che il «cervello» della giustizia italiana va
arrosto. Il cattivo funzionamento dei condizionatori fa surriscaldare
e manda in tilt i computer del Centro Elaborazione Dati (CED) della
Cassazione, passati da 7 mesi sono la diretta gestione tecnica del
ministero della Giustizia nella sala server della Balduina a Roma; e
così da 5 giorni i 18 mila utenti (i magistrati gratuitamente, gli
avvocati su abbonamento) sono costretti a lavorare senza poter
accedere al servizio Italgiureweb, cioè alla fondamentale banca dati
delle sentenze civili e penali, della giurisprudenza di Cassazione, di
quella della Corte costituzionale e della Corte Europea, della
normativa vigente e della dottrina. Una banca dati da un milione e
mezzo di accessi al mese, con picchi di centomila consultazioni al
giorno. Fatte le proporzioni, è come se un chirurgo operasse senza
radiografie o un pilota d'aereo volasse senza radar. Per qualunque
provvedimento - che sia la sentenza di un processo, l'arresto di una
persona, il sequestro di un bene, la risposta a una istanza di parte -
i magistrati hanno infatti bisogno ogni momento di poter verificare
come la giurisprudenza di Cassazione abbia interpretato in concreto
norme peraltro continuamente cambiate. Una necessità 'pratica che può
essere soddisfatta soltanto da un motore di ricerca potente e affinato
(quale Italgiureweb) su una banca dati (il CED della Cassazione)
perfettamente aggiornata e implementata: basti pensare che, soltanto
nel penale, la Cassazione produce 50 mila sentenze l'anno. Per 40 anni
il CED ha funzionato perfettamente, come ufficio della Cassazione
(diretto da un magistrato) alimentato dall'ufficio del Massimario e
facente capo al presidente della Cassazione. Fino al gennaio 2009.
Quando la gestione. dei server adibiti al servizio è stata trasferita
al Ministero' della Giustizia e precisamente alla Direzione generale
sistemi informativi automatizzati (Dgsia), in forza di un
provvedimento del primo presidente Vincenzo Carbone che ha avallato
l'abbandono dell'immobile della Balduina da parte del CED. Da allora,
dunque, il CED della Cassazione diretto dal magistrato Franco
Fiandanese non ha più competenze e personale rispetto alla gestione
della banca dati passata alla Dgsia ministeriale. TI direttore del CED
deve chiedere alla Dgsia di valutare se effettuare alcuni interventi
proposti, ma non può decidere di intervenire: chi gestisce il lato
tecnico, chi decide se e come implementare software e hardware, è il
Ministero. E sono iniziati i problemi. Di contenuto, per cominciare:
con un progressivo decadimento di alcuni archivi, aggiornati poco e
male, che lo scorso 5 luglio aveva spinto i due magistrati referenti
informatici della Corte di Cassazione (Ersilia Calvanese e Ippolisto
Parziale) e quello della Procura generale presso la Cassazione
(Riccardo Fuzio) a rappresentare le proprie preoccupazioni al
Consiglio Superiore della Magistratura, dove la settima Commissione ha
aperto una pratica sulla questione. Ma neanche i più pessimisti
avrebbero potuto immaginare che il traballare del CED, dopo il
passaggio alla competenza diretta ministeriale, sarebbe così presto
sfociato in un crollo tecnologico totale. Da tutta Italia i magistrati
che da 5 giorni non riescono più a connettersi chiamano ora la
Cassazione, che però senza più competenza non può che rappresentare al
Ministero <da particolare gravità della situazione che impedisce ai
magistrati l'accesso alle banche dati di giurisprudenza, con effetti
devastanti per lo svolgimento delle loro funzioni istituzionali».
Venerdì il segretario generale della Cassazione ha avuto una riunione
con uno dei collaboratori di Alfano, il direttore della Dgsia, Stefano
Aprile, il quale aveva confidato che almeno in parte il servizio
potesse essere ripristinato a breve, ma sabato e ieri neppure si è
riusciti a riaccendere le macchine. Del resto i disservizi non
appaiono di immediata soluzione, e dunque, in attesa della
sostituzione dei condizionatori, è probabile che nelle prossime
settimane il problema delle interruzioni improvvise e di lunga durata
si riproporrà con preoccupante frequenza. In queste ore il CED della
Cassazione sta perciò proponendo alla Dgsia di realizzare presso la
sala server della Corte almeno un sistema di «disaster recovery» per
il servizio Italgiureweb, che sia in grado di intervenire nel caso di
interruzioni dovute al guasto dei condizionatori nella sala" server
della Balduina e di sostituirsi ad essa per tamponare il ripetersi dei
gravissimi inconvenienti.

Luigi Ferrarella

 
 
 
 
 
 

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