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Il robot tra diritto e processo

 venerdì, 25 gennaio 2019

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Roma, Corte di cassazione
Aula Giallombardo
Giovedì 21 febbraio 2019, ore 15:00

 

 

Locandina

 
 

Il rapporto tra robot e diritto sta assumendo negli ultimi tempi sempre maggiore rilevanza.
La crescente diffusione delle intelligenze artificiali e delle pratiche negoziali c.d. “intelligenti” ha aperto al giurista due nuovi orizzonti di riflessione, l’uno nell’ambito del diritto processuale l’altro nell’ambito del diritto sostanziale.
Sotto il profilo processuale rileva particolarmente il tema della decisione robotica.
Il dibattito intorno alla decisione giudiziale robotica si è sviluppato guardando, per un verso, alle potenzialità positive e, per l’altro, ai suoi limiti e inconvenienti.
Le potenzialità positive attengono alla calcolabilità giuridica e alla prevedibilità delle decisioni giudiziarie. La decisione robotica, sia in senso radicale (quella del giudice robot) sia in senso minimale (quella del robot di ausilio alla decisione del giudice uomo) appare rispondente, forse più della decisione tradizionale, all’esigenza economico-sociale della certezza del diritto e della prevedibilità e uniformità delle pronunce giudiziarie.
Gli inconvenienti vengono individuati nell’apparente impossibilità del robot di sostituire il giudice uomo nell’attività interpretativa di norme indeterminate e clausole generali e nella formulazione di giudizi di valore sulle fattispecie portate alla sua attenzione, nonché nella problematica applicabilità alla giurisdizione robotica delle guarentigie riconosciute dalla Costituzione all’ordine giudiziario e degli altri principi costituzionali in tema di giurisdizione. L’esigenza di tutelare la terzietà ed imparzialità del giudicante pone, ad esempio, il problema della individuazione del soggetto che deve occuparsi dell’elaborazione dell’algoritmo impostato per la decisione, nonché del processo su cui tale elaborazione è fondata. L’esigenza di rispetto del contraddittorio pone il problema di come vada motivata una decisione robotica per consentirne il controllo da parte del giudice superiore. La verosimile immutabilità della decisione in mancanza di una variazione delle condizioni algoritmiche induce ad interrogarsi sul senso stesso di provocarne il sindacato mediante l’impugnazione.
Sotto il profilo sostanziale rileva particolarmente, per la crescente diffusione nelle relazioni economico-sociale, la tematica delle decisioni negoziali assunte attraverso i cc.dd. smart contract.
Gli smart contract (contratti intelligenti) sono scritti su codici software e attestati su una blockchain. Il codice contiene la trasposizione della volontà contrattuale delle parti. Esso viene letto e interpretato in via immediata dalla macchina su cui il programma va in esecuzione, la quale ne determina l’automatica ed irrevocabile esecuzione. La tecnologia blockchain è fondata sul sistema if this than that: al verificarsi di una condizione, si determina ineluttabilmente (automaticamente e irrevocabilmente) la sua conseguenza. Nella realtà socio-economica, l’ambito di applicazione dei contratti intelligenti si va facendo sempre più ampio: dalle registrazioni fiscali agli acquisti immobiliari, dai giochi e scommesse on line ai contratti bancari e finanziari. I problemi riguardano la compatibilità con la disciplina positiva sui requisiti costitutivi del contratto, l’applicabilità delle regole che ne disciplinano i momenti patologici sul piano genetico e funzionale, l’operatività dei precetti in tema di interpretazione e integrazione.
L’uso del linguaggio della programmazione informatica interroga l’interprete sul momento della perfezione dell’accordo contrattuale e sulla soddisfazione dei requisiti di forma eventualmente richiesti dalla legge. La circostanza che la lettura del codice software richieda l’uso di algoritmi pone il problema se essi rientrino nell’oggetto del contratto, se debbano formare oggetto di specifica contrattazione o possano essere eterodeterminati, e se il soggetto terzo che opera tale determinazione assuma la qualità di arbitratore. Il funzionamento degli smart contract come programmi informatici e la loro capacità di autoeseguirsi pone il problema della configurabilità stessa di una fase esecutiva del negozio separata da quella conclusiva nonché delle modalità con cui può emergere una fattispecie di inesatto adempimento e di responsabilità contrattuale.
L’incontro di studi ha l’ambizione di esplorare tutti gli orizzonti di riflessione sopra delineati.
Esso viene perciò articolato in tre momenti: il primo dedicato all’esame degli aspetti di carattere processuale; il secondo ai profili dell’etica della applicazione dell’intelligenza artificiale al sistema giudiziario; il terzo all’esame delle problematiche di carattere sostanziale.
Il convegno sarà aperto da relazioni di carattere tecnico-scientifico sulle machinae autonome e i robot, sulla calcolabilità giuridica e sulla tecnologia dei contratti intelligenti scritti su codici software e attestati su una blockchain.

Saluti e presentazione:
GIOVANNI MAMMONE, Primo Presidente della Corte di cassazione
RICCARDO FUZIO, Procuratore Generale della Corte di cassazione

Introduzione ai problemi:
STEFANO GUIZZI, Consigliere della Corte di cassazione
PAOLO SPAZIANI, Magistrato addetto all’Ufficio del Massimario e del ruolo
Coordina:
MARIO CICALA, Direttore della rivista “Il diritto vivente”

Relazioni:

Machinae autonome e robot
ANTONIO CARCATERRA, Professore ordinario di dinamica del veicolo e design di nano-micro devices meccanici presso il Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale, Università La Sapienza

Calcolabilità giuridica, decisione robotica giudiziale e negoziale
MASSIMO DE FELICE, Presidente Inail. Professore ordinario di Matematica finanziaria, Università La Sapienza

La sentenza robotica tra prevedibilità delle pronunce giudiziarie e garanzie costituzionali della giurisdizione.
ANGELO SPIRITO, Presidente titolare della terza sezione civile della Corte di cassazione

La carta etica sul funzionamento dell’intelligenza artificiale del sistema giudiziario
FILIPPO DONATI, Componente del Consiglio superiore della magistratura

Le questioni degli smart contract con riguardo alla struttura e alla patologia del contratto
PIETRO SIRENA, Professore ordinario di diritto civile, Università Bocconi

Dibattito

Interventi programmati:
DOMENICO PARISI, già Direttore dell'Istituto di psicologia del CNR

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Coordinamento scientifico
Vittorio Corasaniti - Lorenzo delli Priscoli - Paola D’Ovidio - Gianluca Grasso - Stefano Guizzi - Antonio Mondini - Roberto Mucci - Paolo Spaziani - Luca Varrone

 
 
 
 
 
 

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