Oggi il CSM, che dovrebbe essere luogo della tutela dei diritti dei cittadini e dei magistrati, è diventato il luogo dei sospetti e delle suggestioni.
Qui si sta accertando l’illiceità di un comportamento (ossia avere adottato un provvedimento a fine di colpire i colleghi) in una sede impropria, quale quella del procedimento amministrativo, ex art.2. E in questa sede Impropria e su mere supposizioni si decide che i due colleghi che non vogliono lavorare con il dott. Tenaglia hanno ragione e che quindi si è determinata una incompatibilità ambientale, quando tali presupposti esulano dal procedimento amministrativo e dovrebbero essere accertati sempre e solo con le garanzie della giurisdizione. Invece, per questo stesso fatto, per cui peraltro, era stato già aperto e archiviato un procedimento disciplinare, il dott Tenaglia è stato oggi “ri-processato”, in spregio alle garanzie e violando il principio del ne bis in idem.
Vorrei ricordare- ha sottolineato la togata di legittimità Loredana Miccichè - che la circolare sulla incompatibilità, che siamo tutti tenuti ad applicare correttamente, vieta che il Trasferimento possa conseguire ad una valutazione del merito dei provvedimenti giurisdizionali del magistrato. Qui invece è avvenuto proprio questo: si contesta al dott. tenaglia di aver fatto una perquisizione a carico di un giornalista al fine di colpire i colleghi e lo si condanna al trasferimento, senza diritto di difesa.
Se questo fatto fosse stato vero, si sarebbe trattato di un atto illecito che andava accertato in sede disciplinare, dove invece è stato già archiviato. Questo trasferimento crea un grave precedente, perché non si può certamente bollare un provvedimento come “inopportuno “ trattandosi di una valutazione preclusa come dice chiaramente la nostra circolare”.