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L'intervento all'Assemblea Nazionale di MI di Umberto Monti nuovo Vice Segretario Generale di MI

 lunedì, 24 gennaio 2011

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Due parole che , ovviamente , sono appunto “mie” ed esprimono il mio personale pensiero ed il mio personale auspicio  .
 Il mio auspicio per   MI  - e per l’intera ANM - è che venga  valorizzata e ricostruita una compattezza nella azione associativa  in relazione alla difesa e affermazione dei principi fondamentali e irrinunciabili ( a cominciare dalla obbligatorietà azione penale e unicità delle carriere tra PM e Giudice ) ,  e che ogni  dinamica e dialettica su aspetti minori seppur importanti, e/o sulle modalità di difesa e affermazione dei principi – anche in relazione alle riforme annunciate/minacciate/accantonate o magari rispetto a progetti  migliori che potranno ( si spera!)  arrivare -- ,  venga mantenuta all’interno della ANM  e nell’ambito di una azione e di una immagine  unitaria ; tenendosi lontani da sovraesposizioni  e anche da silenzi e tiepidezze  che possano di fatto funzionare o anche soltanto apparire  come strumentali o contigui ad esigenze  politiche e partitiche e che possano risultare per questo meno efficaci, credibili  e trasparenti nella difesa e affermazione dei principi e valori propri di  un sistema giustizia funzionale , imparziale e indipendente nella tutela e riconoscimento dei diritti di ciascuno. 
In tal senso è stato il mio intervento alla Assemblea di MI  ; intervento che non era scritto e che non posso quindi … trascrivere  , ma i cui punti essenziali erano (appunto) :
Ø       Fermo e necessario mantenimento della azione di MI nell’ambito della ANM e anzi verifica delle condizioni per un quanto più rapido rientro  nella Giunta della ANM  ;
Ø      Attenzione  e non sottovalutazione per i   rischi di apparire “contigui” ad interesse politici (tenendo presente che  rischi in tal senso si corrono non solo con sovraesposizioni o con eccessi di comunicazione , ma anche con eccessi di “silenzi” o di tiepidezze o con “moderatismi” pregiudiziali ) ;
Ø      Valorizzazione   invece della  “non etichettabilità”  di MI come gruppo “schierato” e far funzionare tale non etichettabilità come valore aggiunto di credibilità e autorevolezza  per MI e per l’intera ANM ;
Ø      Necessità di fermezza e chiarezza nella difesa e affermazione dei principi e nella valutazione delle riforme , nella elaborazione di prospettive nuove  ( riferimenti al tema della “separazione carriere”   ; alle riforme per fortuna per ora accantonate che avevano fuori un etichetta e contenevano ben altro , come quella del c.d. “processo breve “ ; alla necessità di una valutazione “più ampia” e senza pregiudizi dell’intero sistema delineato dal vigente cpp e di quanto risponda alle esigenze di giustizia – i riti alternativi , il patteggiamento --  con prospettive di riforma non solo “per pezzetti” ma che “osi”  guardare più lontano  ) e valorizzazione di tali temi accanto a quelli  relativi alla opportuna e giusta attenzione alle condizioni di lavoro ;
Ø      Opportunità di   tenere presente il tema dei “fuori ruolo” , delle c.d. “carriere parallele” , della intersezione tra cariche associative/fuori ruolo/ csm  e della influenza di   un tale tema e di tali intersezioni sulla “disaffezione”  verso l’associazionismo .
Ø      Necessità di “colorare”  con un po’ di entusiasmo e fantasia  l’immagine del magistrato “grigio e silente”  come figura contrapposta al magistrato schierato politicamente ( e dunque certamente  inaccettabile )
Umberto Monti

 
 
 
 
 
 

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