Due parole che , ovviamente , sono appunto “mie” ed esprimono il mio personale pensiero ed il mio personale auspicio .
Il mio auspicio per MI - e per l’intera ANM - è che venga valorizzata e ricostruita una compattezza nella azione associativa in relazione alla difesa e affermazione dei principi fondamentali e irrinunciabili ( a cominciare dalla obbligatorietà azione penale e unicità delle carriere tra PM e Giudice ) , e che ogni dinamica e dialettica su aspetti minori seppur importanti, e/o sulle modalità di difesa e affermazione dei principi – anche in relazione alle riforme annunciate/minacciate/accantonate o magari rispetto a progetti migliori che potranno ( si spera!) arrivare -- , venga mantenuta all’interno della ANM e nell’ambito di una azione e di una immagine unitaria ; tenendosi lontani da sovraesposizioni e anche da silenzi e tiepidezze che possano di fatto funzionare o anche soltanto apparire come strumentali o contigui ad esigenze politiche e partitiche e che possano risultare per questo meno efficaci, credibili e trasparenti nella difesa e affermazione dei principi e valori propri di un sistema giustizia funzionale , imparziale e indipendente nella tutela e riconoscimento dei diritti di ciascuno.
In tal senso è stato il mio intervento alla Assemblea di MI ; intervento che non era scritto e che non posso quindi … trascrivere , ma i cui punti essenziali erano (appunto) :
Ø Fermo e necessario mantenimento della azione di MI nell’ambito della ANM e anzi verifica delle condizioni per un quanto più rapido rientro nella Giunta della ANM ;
Ø Attenzione e non sottovalutazione per i rischi di apparire “contigui” ad interesse politici (tenendo presente che rischi in tal senso si corrono non solo con sovraesposizioni o con eccessi di comunicazione , ma anche con eccessi di “silenzi” o di tiepidezze o con “moderatismi” pregiudiziali ) ;
Ø Valorizzazione invece della “non etichettabilità” di MI come gruppo “schierato” e far funzionare tale non etichettabilità come valore aggiunto di credibilità e autorevolezza per MI e per l’intera ANM ;
Ø Necessità di fermezza e chiarezza nella difesa e affermazione dei principi e nella valutazione delle riforme , nella elaborazione di prospettive nuove ( riferimenti al tema della “separazione carriere” ; alle riforme per fortuna per ora accantonate che avevano fuori un etichetta e contenevano ben altro , come quella del c.d. “processo breve “ ; alla necessità di una valutazione “più ampia” e senza pregiudizi dell’intero sistema delineato dal vigente cpp e di quanto risponda alle esigenze di giustizia – i riti alternativi , il patteggiamento -- con prospettive di riforma non solo “per pezzetti” ma che “osi” guardare più lontano ) e valorizzazione di tali temi accanto a quelli relativi alla opportuna e giusta attenzione alle condizioni di lavoro ;
Ø Opportunità di tenere presente il tema dei “fuori ruolo” , delle c.d. “carriere parallele” , della intersezione tra cariche associative/fuori ruolo/ csm e della influenza di un tale tema e di tali intersezioni sulla “disaffezione” verso l’associazionismo .
Ø Necessità di “colorare” con un po’ di entusiasmo e fantasia l’immagine del magistrato “grigio e silente” come figura contrapposta al magistrato schierato politicamente ( e dunque certamente inaccettabile )
Umberto Monti