«Con il doppio turno elettorale si favoriscono accordi di desistenza tra le correnti, è facile che in base ai risultati del primo voto si creino alleanze sui candidati designati dalle correnti per ottenere nel secondo risultati soddisfacenti per tutti in tutti i collegi territoriali. La riforma Bonafede non realizza quello che dichiara, non rescinde in legame tra candidati e correnti, sembra più di facciata che sostanziale. Se veramente si vuole cambiare servono decisioni più forti». Leggi su ilgiornale.it
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"Contraria alla riforma Bonafede del CSM: non limita l'influenza delle correnti"
La toga leader di MI boccia il testo: "decisioni più forti per cambiare davvero"
PROPOSTA: "sorteggiare i candidati e poi votare, così non si viola la Carta"