Il Plenum del 12 febbraio è stato dedicato al ricordo del Prof. Vittorio Bachelet, vicepresidente del CSM, ucciso dalle Brigate rosse all’Università La Sapienza di Roma il 12 febbraio 1980.
E’ stata un cerimonia densa e toccante, arricchita dal ricordo personale del figlio Giovanni e dell’On.le Rosy Bindi.
Plenum del 13 febbraio
QUINTA COMMISSIONE – INCARICHI DIRETTIVI E SEMIDIRETTIVI
Sono stati nominati i Procuratori aggiunti della Procura della Repubblica di Roma.
In Commissione avevamo proposto Nicola Maiorano, candidato più anziano, che vanta un lungo percorso lavorativo in ambito giudicante e requirente, nonché importanti esperienze di coordinamento di gruppi di lavoro e numerose deleghe organizzative. Abbiamo ritenuto di non poter sostenere il collega Stefano Pesci, proposto dalla maggioranza della Quinta Commissione, ravvisando delicati profili ostativi alla nomina in questione.
Nel medesimo ufficio, infatti, la moglie del collega Pesci svolge le funzioni di Procuratore aggiunto. Ci è sembrato doveroso, al riguardo, riproporre in Plenum la questione della incompatibilità di cui all’art. 18 della legge sull’Ordinamento giudiziario, proprio sotto il profilo concreto che riguarda “la credibilità della funzione e i possibili intralci al regolare andamento del servizio”. Sul punto, abbiamo richiamato nella discussione in plenum il recentissimo parere dell’Ufficio studi del CSM del 21 ottobre 2019, secondo cui l’incompatibilità non va valutata dopo la nomina, ma, per evidenti ragioni di buona amministrazione, deve essere esaminata in via incidentale, previa istruttoria, da parte della Commissione cui compete la nomina dei direttivi. E, difatti, in un altro caso una pratica è tornata in V Commissione ove si sta procedendo all’istruttoria. Detta istruttoria, nel caso di specie, non è stata invece compiuta. Abbiamo nuovamente ribadito i delicati profili di incompatibilità “ in concreto” che emergono dalla impostazione data recentemente dal CSM alla organizzazione delle Procure, con la circolare del novembre 2017, che così testualmente (cfr relazione introduttiva, parr. 2 e 3 ) descrive la figura e la funzione del procuratore aggiunto: “. Nella sua consistenza minima, la funzione del Procuratore Aggiunto ricomprende le duplici funzioni di magistrato requirente e di partecipe alla funzione direttiva dell’Ufficio. … Il Procuratore Aggiunto coadiuva, secondo canoni di leale collaborazione, il Procuratore della Repubblica per il conseguimento degli obiettivi organizzativi esplicitati nel progetto, per garantire il buon andamento delle attività dell’ufficio, la corretta ed equa distribuzione delle risorse dello stesso e il corretto, puntuale e uniforme esercizio dell’azione penale. Si tratta, a ben vedere, di un’attribuzione connaturale alla funzione semidirettiva, che prescinde dalle singole deleghe attribuibili dal Procuratore della Repubblica. Emerge, quindi, la figura di un Procuratore Aggiunto che opera in sinergia con il Dirigente, in vista del migliore andamento dell’Ufficio”. E si è constatato, in sede di esame dei progetti organizzativi delle procure (il progetto di Roma è stato approvato lo scorso 30 aprile) che l’organizzazione degli Uffici requirenti si è adeguata a detta impostazione.La funzione di cooperazione all’organizzazione dell’intero Ufficio di procura da parte del Procuratore aggiunto prescinde dalle singole deleghe e non è dunque circoscritta alla funzione di coordinamento del gruppo di lavoro, riguardando gli obiettivi complessivi relativi alla organizzazione dell’intero Ufficio di Procura: ricorre dunque in questo caso una concentrazione di potere che deve essere evitata o quanto meno valutata adeguatamente dalla Commissione competente. Abbiamo quindi richiesto il ritorno in commissione della pratica: la proposta ha ottenuto ben 11 voti ma non la maggioranza. Poste in votazione le proposte di nomina, è prevalso Stefano Pesci con 11 voti ( Benedetti, Cascini, Cerabona, Ciambellini, Chinaglia, Dal Moro, Davigo, Grillo, Mancinetti, Suriano, Zaccaro). Ben 7 componenti si sono astenuti dalla votazione (Pepe, Ardita, Marra, Donati, Basile e i capi di Corte). Nicola Maiorano ha ottenuto 4 voti (Miccichè, D’Amato, Cavanna, Di Matteo).
Anche in relazione alla nomina della collega Ilaria Calò abbiamo richiesto il ritorno in Commissione della pratica. E ciò per salvaguardare anche la tenuta delle deliberazioni del CSM. La motivazione della nomina di Ilaria Calò, infatti, contiene plurimi riferimenti al parere per la VI valutazione di professionalità datato 9 ottobre 2019, successivo di un anno alla data di scadenza del bando e comunque riferito a un periodo successivo alla data della vacanza (ottobre 2018), pertanto non valutabile. Crediamo non sia sufficiente l’emendamento secondo cui il parere si debba intendere riferito alle circostanze anteriori alla data della vacanza, non essendo stato minimamente indicato quali siano gli elementi rilevanti presi in considerazione e posti alla base della motivazione che ha sorretto la nomina. Respinta la richiesta di ritorno in Commissione per riesaminare le motivazioni, la proposta Calò ha ottenuto 12 voti, prevalendo sul collega Cirielli da noi proposto, più anziano e con plurime esperienze giudicanti e requirenti, nonché di coordinamento.
Sulla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Genova è stato nominato Roberto Aniello, con i 13 voti della componente togata, prevalendo sul candidato da noi proposto, Mario Pinelli, che ha ottenuto 8 voti. Abbiamo sostenuto convintamente la candidatura di Mario Pinelli in quanto, pur di fronte all’apprezzabile profilo dell’altro collega, Mario Pinelli poteva vantare sei anni di esperienza in Procura Generale (del tutto assenti nel curriculum di Roberto Aniello, e certamente rilevanti in modo specifico, dovendosi nominare un dirigente di una Procura Generale) e una completa esperienza nel settore requirente ( l’esperienza requirente dell’altro candidato è infatti risalente agli anni 90). Mario Pinelli vanta altresì esperienza di reggenza di uffici requirenti di primo grado per due anni, e tanto costituisce indicatore specifico ai sensi dell’art. 20 del testo Unico sulla dirigenza giudiziaria.
SETTIMA COMMISSIONE – ORGANIZZAZIONE
Segnaliamo un importante precedente relativo a una variazione tabellare del Tribunale di Napoli, in cui si è affermato il principio secondo cui, in base all’attuale impianto della circolare, chi risulta assegnatario di un posto all’esito di un interpello interno non può partecipare al successivo interpello per i posti di risulta.
SESTA COMMISSIONE - PARERI E RAPPORTI CON LA SSM
Abbiamo ritenuto di condividere, votando la relativa delibera, il Parere sul d.l. 161/2019 in materia di intercettazioni, elaborato dalla VI commissione . In particolare, abbiamo apprezzato la modifica del regime transitorio (art. 1 del decreto legge che, a sua volta, modifica l’art.9 del d.lgs. 216/2017) , ora finalmente ancorato alla data di iscrizione dei procedimenti penali ( quindi i procedimenti penali iscritti dopo il 29 febbraio 2020). In argomento, il parere si esprime positivamente, perché lo spostamento dal criterio legato al decreto di autorizzazione alla data di iscrizione del procedimento consente di evitare la coesistenza di due diversi regimi nell’ambito dello stesso procedimento.
Con riferimento alle modalità esecutive delle intercettazioni, abbiamo condiviso il parere laddove vengono rimarcati, in sede di disciplina delle modalità esecutive delle operazioni di intercettazioni, i possibili rischi derivanti dall’ampiezza dell’obbligo di vigilanza che grava in capo al p.m., specie in procedimenti con elevato numero di captazioni.
Quanto all’archivio per la conservazione delle intercettazioni (art. 269 cpp) il parere è condivisibile anche nella parte in cui si auspica l’introduzione della previsione della possibilità per il Procuratore della Repubblica, di delegare ad altri magistrati dell’ufficio i poteri di controllo sul registro unico riservato dei decreti autorizzativi, atteso che negli uffici di maggiori dimensioni la concentrazione del potere in capo ad un unico soggetto creare indubbie difficoltà organizzative. Al riguardo in sede plenaria abbiamo rimarcato le criticità di una previsione a costo zero dell’ennesima riforma di un settore nevralgico per l’amministratore della giustizia .
E lo abbiamo fatto proprio avuto riguardo alla istituzione dell’archivio riservato ( che gradualmente dovrà essere informatizzato) , poiché occorrono sostegni economico-finanziari sia per il loro acquisto sia per la formazione del personale amministrativo e di polizia giudiziaria (generalmente delle sezioni di pg) che dovrà farvi accesso. Ancora una volta il procuratore della repubblica in questo delicato settore sarà costretto a trovare soluzioni organizzative senza poter disporre delle necessarie risorse, pur dovendo rispondere in prima persona di eventuali disfunzioni.
Un caro saluto a tutti
Loredana Miccichè
Paola Braggion
Antonio D’Amato