TERZA COMMISSIONE / MOBILITA’
A maggioranza è stata approvata la delibera relativa ai neo componenti del Consiglio direttivo della Scuola Superiore della magistratura.
La pratica presentava notevoli difficoltà di soluzione, per il contemperamento di contrapposte esigenze e per i alcuni problemi legati alla corretta interpretazione di una norma, forse non più adeguata oggi rispetto al momento in cui essa veniva coniata cioè circa 14 anni orsono (si tratta dell’art. 6 del decreto legislativo n. 26 del 2006 istitutivo appunto della Scuola Superiore della Magistratura). Dispone la norma in questione che “i magistrati ancora in servizio nominati nel Comitato Direttivo sono collocati fuori dal ruolo organico della magistratura ovvero, a loro richiesta, possono usufruire di un esonero parziale dalla attività giudiziaria nella misura determinata dal Consiglio Superiore della Magistratura”.
In merito, due colleghi nominati quali componenti del Comitato direttivo della SSM, hanno richiesto – anziché di essere collocati fuori ruolo – l’esonero parziale dalla attività giudiziaria.
Sul punto la Commissione aveva licenziato due diverse proposte: la proposta A, secondo cui, in continuità con quando deciso nell’ultima delibera al riguardo ( v. nomina dr.ssa Ceroni nel gennaio 2018 collocata fuori ruolo) si deve favorire il più possibile l’impegno esclusivo nella Scuola, ponendo di regola fuori ruolo i membri del Comitato direttivo e interpretando come eccezionale il caso dell’esonero parziale dall’attività nell’ufficio di appartenenza. L’esonero pertanto è stato riconosciuto al dr. Corasaniti il quale, avendo già trascorso fuori ruolo il periodo massimo consentito dalla legge, aveva richiesto l’esonero fin dal momento in cui aveva dichiarato la sua disponibilità ad essere nominato nel Direttivo. Secondo la proposta B ( in linea con altre precedenti delibere meno recenti che avevano disposto l’esonero parziale per altri componenti del Direttivo) invece, la richiesta di esonero si configura come diritto potestativo del magistrato richiedente,e, pertanto, l’esonero – nella misura del 50% - avrebbe dovuto essere riconosciuto sia al dott. Corasaniti che alla dott.ssa Ciriello.
Alla fine è stata approvata, a maggioranza, la proposta A.
Anche noi ci siamo trovati a non condividere la medesima soluzione. E, infatti, Paola Braggion, come presidente della III Commissione, ha scelto di privilegiare le esigenze della scuola in accordo con il precedente consiliare più recente, votando la proposta A, poi approvata in plenum. Antonio D’Amato si è espresso per la proposta di minoranza e Loredana Miccichè per l’astensione, destando perplessità sia la affermazione secca di un diritto potestativo senza alcuna possibilità di valutazione da parte del CSM sia la differenza di trattamento tra Giuseppe Corasaniti, per il quale è stato deliberato l’esonero, e Antonella Ciriello. In ordine a questo punto si era cercata una soluzione intermedia che non ha trovato l’accordo perché la proposta sostitutiva di alcuni consiglieri di Area, poi ritirata, aveva prospettato soltanto 25% di esonero, certamente insufficiente a fronteggiare l’impegno presso la Scuola che – come peraltro affermato nella proposta A, votata a maggioranza – deve essere continuo e consistente.
QUINTA COMMISSIONE – INCARICHI DIRETTIVI E SEMIDIRETTIVI
Alla presidenza del Tribunale di Napoli, all’unanimità, è stata designata la d.ssa Elisabetta Garzo, proveniente dalla difficile ed impegnativa dirigenza del Tribunale di Napoli Nord. È la prima donna a dirigere il Tribunale di Napoli, ufficio di grandi dimensioni. Alla Presidente Garzo i nostri affettuosi auguri per un sereno e proficuo lavoro.
Alla Procura minorile presso il Tribunale di Roma è stata nominata all’unanimità la collega Giuseppina Latella, titolare di altri incarichi direttivi quale procuratore minorile. Al riguardo, oltre che a formulare i nostri auguri alla collega, è doveroso precisare che la revoca del dott. Giuseppe Spadaro - attuale presidente del Tribunale del minori di Bologna ed originariamente destinatario di altra proposta di commissione – non è collegata ai fatti di Bibbiano, come si adombra in altri resoconti sulle attività consiliari. In merito a tali vicende, si deve rilevare non solo che il collega ha reso ampie delucidazioni in sede di audizione, ma anche che non risultano pervenute al CSM evidenze negative sulla vicenda in questione.
A maggioranza è stata votata la delibera per la nomina del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Ci sono state cinque astensioni fondate peraltro su motivazioni diverse. Abbiamo votato per il dott. Giuseppe Borrelli, al quale rivolgiamo gli auguri per un lavoro sereno soprattutto in questo momento in cui quell’Ufficio giudiziario dovrà portare avanti delicate e difficili inchieste già avviate nei confronti di alcuni magistrati del distretto di Catanzaro. In occasione delle dichiarazioni di voto per tale nomina, essendo stata richiamata la nota vicenda Ferri-Lotti-Palamara, a fronte dell’esigenza di chiarezza emersa nel corso dei lavori consiliari, il Cons. D’Amato ha invocato l’esigenza di chiedere alla Procura di Perugia la trasmissione di tutte le intercettazioni, ovviamente nel rispetto delle prerogative investigative di quell’Ufficio.
E’ stata deliberata la nomina del Presidente sezione GIP del Tribunale di Bari. A maggioranza è stata designata la dott.ssa Maria Teresa Romita, che aveva una consistente maggiore anzianità rispetto al candidato destinatario dell’altra proposta della V Commissione e, pur avendo svolto le funzioni di GIP in epoca più risalente, era comunque titolare di esperienze in ambito penalistico del tutto assimilabili a quelle richieste dal Testo Unico ( ha ricoperto per 10 anni il ruolo di giudice del riesame, presiedendo di fatto i collegi e la sezione per un significativo periodo; è stata giudice del dibattimento).
E’ stato nominato Presidente del Tribunale di Treviso, a maggioranza, il dott. Antonello Fabro. Il plenum ha bocciato la nomina di Luisa Napolitano, destinataria di altra proposta di Commissione.
Come abbiamo già scritto, Luisa Napolitano, Vice presidente del Comitato Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura, più anziana del candidato votato a maggioranza, vanta esperienze nella giurisdizione in ambito giudicante, requirente, penale e civile, oltre che una lunga permanenza in appello (esperienza questa mancante nel profilo dell’altro candidato). Possiede, soprattutto, una competenza ordinamentale di rilievo difficilmente comparabile, in quanto componente del CSM nella consiliatura 2006/2010 e componente per tre anni della Settima commissione, che si occupa della organizzazione degli uffici giudiziari. Nell’ambito dei compiti svolti presso il Comitato Direttivo della scuola è stata per due anni responsabile della formazione dei Dirigenti degli uffici giudiziari e della formazione iniziale. Abbiamo dunque ritenuto di tenere conto e di applicare i plurimi precedenti consiliari che sono stati anche avallati dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato. Ci si riferisce, in particolare, alle delibere di nomina degli attuali presidenti delle Corti di Appello di Bari e di Catania, che, sulla base di titoli sovrapponibili a quelli di Luisa Napolitano, sono stati ritenuti dotati di profili professionali e indicatori prevalenti rispetto ad altri concorrenti che ricoprivano incarichi semidirettivi (esattamente come nel caso di specie). Ci si riferisce, altresì, alla delibera di attribuzione dell’incarico di Presidente della Corte d’Appello di Brescia, conferito a collega di indubbio valore che, però, non aveva mai svolto funzioni di appello e che venne preferito ad un presidente di sezione della medesima Corte. In quel caso, il Consiglio di Stato, rigettando il ricorso del concorrente pretermesso, ha ritenuto incensurabile la motivazione della delibera in quanto, nonostante lo speciale rilievo degli indicatori specifici (quali l’aver ricoperto un incarico semidirettivo) il curriculum del candidato prescelto era tale da giustificare la maggiore idoneità a ricoprire l’incarico, in considerazione del possesso di un peculiare profilo di merito e attitudine generale. Riteniamo che l’applicazione delle sentenze e dei principi debba valere per tutti i candidati con profilo sovrapponibile, indipendentemente da logiche che possano apparire di parte. Riteniamo altresì che le scelte operate per le presidenze della Corti di Brescia, Catania e Bari, condotte sulla base dei medesimi indicatori, abbiano portato alla designazione di dirigenti di indubbio rilievo, la cui autorevolezza è largamente riconosciuta. E ciò, appunto, in ragione del valore delle pregresse esperienze. Crediamo infatti che sia giusto riconoscere la prevalenza di esperienze di incontestabile valore per la giurisdizione, quali lo svolgimento della attività di componente togato del CSM (peraltro nelle commissioni con la competenza sulla organizzazione degli uffici) e di componente del Comitato direttivo della Scuola, peraltro uniche e pregnanti esperienze fuori ruolo maturate da Luisa Napolitano in oltre trent’anni di attività giurisdizionale.
E aggiungiamo, in proposito, che sotto questo profilo sono da comprendere le richieste dei colleghi nominati alla Scuola di optare per l’esonero anziché per il collocamento fuori ruolo, confermandosi, con la decisione adottata per la scelta del Presidente del Tribunale di Treviso, che il fuori ruolo può sostanzialmente tradursi in una vera penalizzazione per la carriera del magistrato.
I COMMISSIONE – INCOMPATIBILITA’ E INCARICHI EXTRAGIUDIZIARI
Il 23 ed il 24 gennaio u.s. la I Commissione della quale è componente Antonio D’Amato, in occasione di alcuni approfondimenti istruttori presso gli Uffici giudiziari di Tempio Pausania, ha avuto modo, procedendo alle audizioni di svariati colleghi e dei dirigenti giudiziari degli Uffici, di constatare il grave stato in cui i predetti uffici versano. Sono state acquisiti i seguenti dati:
Allarmanti criticità inerenti la situazione statica, igienica e sotto il profilo della sicurezza dei luoghi di lavoro, così come denunciato dal Presidente del Tribunale in una corposa e documentata relazione;
L’inadeguatezza della pianta organica, come del resto acclarato dallo stesso Ministero della Giustizia con la nota proposta di revisione delle piante organiche, all’attenzione oggi dei consigli giudiziari e, poi, del CSM;
La esigenza, dunque, di adeguare le piante organiche e di procedere alla loro immediata copertura, anche avuto riguardo al personale amministrativo.
Una situazione da “terzo mondo”, a fronte della quale questo CSM è già intervenuto, per quanto di propria stretta competenza, attraverso applicazioni extra distrettuali, la recente nomina di un semidirettivo e l’attenzione doverosa dimostrata in occasione di questa visita della I Commissione. Ci faremo carico dei grossi problemi di quegli uffici giudiziari, attraverso gli opportuni e tempestivi provvedimenti e sollecitando il Ministero per quelli rientranti nella propria sfera di attribuzioni.
VII COMMISSIONE - ORGANIZZAZIONE
A seguito della audizione del Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, è stato deliberato l’interpello straordinario per l’applicazione extradistrattuale di 4 magistrati presso il Tribunale penale di Catanzaro, onde fronteggiare l’emergenza creatasi nel settore a seguito della nota maxi indagine della procura locale. Nel bando sono state disposte importanti deroghe rispetto alla disciplina vigente, onde favorire l’accesso di coloro che danno la disponibilità, cui sono riconosciuti benefici economici e punteggi per agevolare la futura mobilità. Si tratta dell’unica misura a disposizione del CSM, che presto si recherà con la settima Commissione presso gli uffici catanzaresi.
Osserviamo che le visite in loco presso gli uffici, per quanto faticose, sono doverose e necessarie per effettuare una ricognizione reale delle condizioni in cui operano i magistrati e degli effettivi fabbisogni delle singole realtà territoriali. Ricordiamo, in proposito, che la mappatura degli uffici giudiziari è oggetto di una pratica aperta su iniziativa del nostro Gruppo consiliare presso la IV e la VII Commissione.
Concludiamo comunicandovi che il 1 febbraio si terranno le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario presso le Corti d’Appello. Saremo a Caltanissetta, Napoli e Firenze ma intendiamo portare il nostro saluto e la nostra vicinanza ai colleghi di tutti i distretti.
Un caro saluto a tutti
Loredana Miccichè
Paola Braggion
Antonio D’Amato